Apprendimento motorio

“Un aspetto fondamentale per chi allena e soprattutto per chi si accinge a farlo, è  comprendere e apprendere, l’insegnamento è solo una fase successiva”.

 

L’apprendimento motorio è una capacità coordinativa generale che va a cerare le basi di un lavoro futuro. Quando un bambino si avvicina per la prima volta allo sport  deve essere lasciato libero di agire e sviluppare la sua creatività ”motoria”, non inibendolo o limitandolo creandogli  già da subito un allenamento stereotipato.

 

Come già detto in altri articoli, il cervello elabora immagini e vive di un insieme di input e sensazioni esterne che vengono poi relegate immagazzinate nella memoria cinestetica. L’apprendimento di un azione motoria permane per lungo tempo anche se inoperosa, (esempio imparare ad andare in bicicletta). Una volta immagazzinato il metodo anche se non eseguito dopo molto tempo, risalire sulla bicicletta non comporterà alcun problema o riadattamento.

 

Voglio continuare ad usare l’esempio della bicicletta per far comprendere come avviene  il processo di apprendimento motorio. Quando si insegna ad un bambino ad andare in bicicletta prima di tutto gli si spiega cos’è la bicicletta e come va utilizzato l’attrezzo, nello step successivo facciamo salire sulla bicicletta il bambino e spieghiamo come adoperarla, dando delle direttive “metodo” per poterla utilizzare.

 

Il metodo in questo caso che adotteremo sarà step by step. I continui tentativi, aggiustamenti, porteranno il bambino a compensare in modo automatizzato ogni tipo di modifica rendendola definitiva  e  portando la gestualità, in un primo momento segmentata, ad un movimento fluido contino e dinamico. Tutti questi input che il cervello ha memorizzato (un insieme di capacità coordinative tra cui differenziazione cinestetica, equilibrio, forza, controllo motorio ecc) sono azioni che il cervello ha reso “automatizzate” e cioè che non vi è più bisogno della ragione divenendo cosi una capacità acquisita.

 

Bisogna sempre ricordarsi che l’apprendimento motorio è un processo delicato e complesso, e che richiede tempo. Per questo motivo una gestualità viene scomposta incominciando dagli SMB e finendo con allenamenti mirati, specifici e tecnici.

 

Tutti coloro che avranno seguito i normali processi di crescita, saranno portieri in primis sicuri dal lato psichico e completi in ogni aspetto, perché sapranno affrontare in tempo utile ogni situazione in modo rapito ed efficace.

 

In definitiva l’apprendimento motorio è la base solida che deve poi sorreggere tutti i processi evolutivi, in quanto più dati riusciremo ad immettere più risposte avrà in partita il portiere.

 

 Una gestualità per essere metabolizzata ad ogni livello dovrà essere ripetuta  oltre le 5000 volte, da questa affermazione si capisce quanta importanza assume  il ruolo che ha l’allenatore dei portieri, che è quello in buona sostanza di far apprendere svariate gestualità ma mai fini a se stesse, inserendole sempre nel contesto partita.

 

Facendo ciò permetteremo al nostro cervello che non scompone  mai una situazione complessa che gli si presenta in partita, di ricercare input, sensazioni conosciute ed elaborare una risposta motoria efficace, addirittura anche anticipando la lettura della situazione stessa .

 

Date il giusto tempo, abbiate una progressione didattica partendo dalla comprensione del gesto singolo, in modo tale che venga memorizzato in ogni sua parte e che il cervello senta quello che il corpo sta facendo.

 

Mr. Francesco LAFORTEZZA

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