Il rinvio da fondo campo

Il come calciare la palla è il gesto tecnico con la più alta percentuale di difficoltà nel giovane portiere, soprattutto quando quest’ultima deve effettuare traiettorie lunghe “ esempio il rinvio da fondo campo. Calciare un pallone è un insieme di diverse capacità da coordinare in modo sinergico per garantire l’efficace del cesto tecnico, che nello specifico riguardano:
    • La flessibilità articolare
I movimenti dovranno essere ampi e disinvolti non dovranno presentare inerzie nella gestualità , che dovrà essere compiuto in scioltezza muscolare, sfruttando la naturale e completa oscillazione che ginocchio e anca possono realizzare insieme, sia nella fase di prestiramento, di calcio vero e proprio, come pure nel proseguimento della oscillazione dell’arto calciante.
Il calciare la palla con la ricerca della ampiezza e scioltezza delle movenze che lo costituiscono è un presupposto che dobbiamo adottare.
    • La forza
il vero scopo del portiere che effettua un rinvio non è quello di imprimere tutta la sua forza sulla sfera, cosi facendo, si esaspera il gesto del calciare e non si acquisiscono le sequenza coordinative in maniera fine e controllata, a questo poi e da aggiungere l’eccessiva sollecitazione  dell’articolazioni in particolare  del ginocchi e dell’anca e quindi possono predisporsi ad eventuali problemi .
Quindi le componenti da allenare non sono finalizzate al solo calciare il pallone ma, allenare le articolazioni dell’anca, del ginocchio della caviglia cosi da garantire un movimento ampio e fluido che parte dalla fase di prestiramento e si conclude con l’oscillazione della gamba che non deve essere frenata, ma lasciata libera evitare ogni tipo di resistenza. Il movimento deve essere fluido privo di resistenze, ecco perché  imprimere solo tutta la forza per calciare rende vano poi il gesto, perché va ad aumentare la componente contrattile del muscolo aumentano solo l’attrito frenando il gesto. 
Un altro aspetto fondamentale da allenare al fine di garantire un buona gestualità tecnica sarà  quello di incrementare la forza dei glutei, medio gluteo e muscoli extra rotatori dell’anca fautori della stabilità del corpo in posizione contro laterale quando si è in appoggio monopodalico, non tralasciando il “corsetto” addominale che garantisce stabilità e una buona distribuzione di forza e coordinazione durante l’azione del rinvio, è fondamentale anche l’inspirazione il gesto va effettuato in apnea per poi espirare nella fase di scarico della palla.
La parte alta del busto concorre a trasmettere le forze nell’azione del calcio. La preparazione al calcio determina la gittata e la sua precisione. Quando si calcia è tutto il corpo che si prepara a farlo in modo sinergico con muscoli che sono dominanti (protagonisti) ed altri che si disattivano (antagonisti) ed altri che stabilizzano. La spalla del lato del piede in appoggia al suolo si apre, il braccio si allarga con la mano aperta, il gomito semiflesso ed in linea con il deltoide, il tronco il bacino sono frontali all’obiettivo prefissato precedentemente. Al momento dell’impatto sulla sfera il busto ed il bacino effettueranno una intrarotazione consentendo alla gamba calciante di sovrapporsi sull’altra incrociandola. Il piede d’appoggi si ritroverà in inversione (supinazione, plantiflessione adduzione coinvolge l’articolazione della caviglia sui tre piani).
La posizione della desta è subordinata a quello che fanno gli occhi. Gli occhi fisseranno prima del calcio l’obiettivo, durante la corsa o i passi che precedono il tiro la testa si abbasserà per guardare il pallone, dopo il calcio lo sguardo seguirà la traiettoria della sfera.
LE FASI DEL CORRETTO RINVIO DA FONDO CAPO
   1. La posizione rispetto al pallone non sarà frontale ma leggermente laterale;
   2. Il prestiramento dovrà essere ampio la gamba portante piegata;
   3. Impattare la sfera di interno collo non imprime tutta la forza sulla sfera;
   4. Controllare la parte addominale durante l’esecuzione del gesto e la respirazione                      “inspirare”;
   5. Lasciare libera la gamba che impatta il pallone senza creare attriti (eccessiva tensione           dei vari distretti muscolari) anche dopo il calcio non frenare l’osillazione della stess ed           espirare;
   6. La punta del piede dovrà restare alta dopo l’impatto con la palla;
   7. Più il gesto sarà fluido in tutte le sue componenti più il pallone avrà una lunga gittata. 
  1.  
   Mr. Francesco Lafortezza 

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