Uno degli aspetti più controversi quando si parla di portieri di calcio è sicuramente il come allenare la forza.
La forza è la capacità del nostro sistema neuromuscolare di vincere, opporsi o cedere ad una resistenza esterna attraverso una contrazione concentrica, isometrica, ed eccentrica.
Il ruolo del portiere rientra nella categoria di sport specifici e questo vuole dire che per poter essere efficaci, nelle svariate situazioni, bisogna avere livelli di performance molto elevati.
Il primo passo da fare è pianificare, una strategia e una programmazione che sia la più idonea alle caratteristiche del nostro atleta. Anche l’età non è un sinonimo di limitazione allo stimolo della forza, anzi, molte sono ormai le evidenze scientifiche che suggeriscono allenamenti che stimolino questa capacità condizionale.
Nel dettaglio i canoni di forza “specifica”che il portiere deve saper esprimere nelle sue diverse espressioni:
Capacità del nostro sistema neuromuscolare di vincere una resistenza con un elevata capacità di contrazione
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- Forza veloce
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- Forza elastica
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- Forza reattiva
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- Forza esplosiva
Quando si parla di forza in uno sport non si può non menzionare la coordinazione. Si potrebbero usare i due termini quasi come sinonimo, esempio la dove l’espressione di forza deve essere coordinata al fine di essere efficace, tempestiva e precisa.
L’effetto dell’allenamento attiva il processo di adattamento che riguarda il carico ESTERNO, che perturba l’equilibrio INTERNO (omeostasi), il reiterare nel tempo del medesimo stimola (OVERREACHING accumulo di fatica dovuto allo stressor allenante EUSTRESS) crea un nuovo equilibrio. La dove si sono rispettati i carichi, i volumi, la frequenza e i tempi di recupero si avrà un incremento della performance (supercompensazione). La dove invece i carichi e i tempi di recupero non si dovessero rispettere si incorrerà nella sindrome del disadattamento OVERTRAINING (sovrallenamento DISTRESS).Il CARICO è uguale al VOLUME X L’INTENSITA’. Il VOLUME sta per le serie e le ripetizioni, L’INTENSITÀ sta per la capacità di esprimere il massimo in un determinato tempo, (l’impegno che ci metto nel fare qualcosa), esempio: in un podista il volume è rappresentato dai km percorsi, e l’intensità nel tempo impiegato per percorrerli (5’ a Km).
Per le leggi universali dell’allenamento quando il VOLUME aumenta L’INTENSITA’ diminuisce o viceversa. Più un peso sarà pesante meno saranno le ripetizioni che potrò fare, più il peso sarà leggero e più saranno le ripetizioni che si potranno effettuare.
Altri parametri di cui tener conto per strutturare un programma di forza sono:
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- FREQUENZA: il numero di ripetizioni di un medesimo stimolo.
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- DENSISTÀ : il rapporto tra lo stimolo ed il recupero.
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- RECUPERO: il tempo di recupero tra le ripetizioni.
Per programmare un allenamento di forza prima di tutto dobbiamo verificare il livello dell’atleta a cui è destinato. Il primo step sarà quello di far eseguire dei test al nostro portiere. La base di partenza della nostra programmazione si baserà sui dati oggettivi ottenuti tramite i suddetti test.
Quando ci si sofferma sul ruolo del portiere di calcio, non si può non attribuire qualità come potenza, forza, eleganza, coordinazione e tecnica.
La specificità dello stimolo si può indurre attraverso la ripetitività del gesto, e cioè attraverso il VOLUME, (le ore che dedicheremo al gesto). Più il gesto sarà ripetuto più a livello neuronale verrà metabolizzeranno il nuovo schema motorio. Il ripetersi dello schema motorio farà si che anche la concentrazione per la codifica del gesto andrà via via diminuendo e questi adattamenti consentiranno di perfezionare ancora di più il gesto tecnico dando la possibilità di indirizzare la nostra coscienza su altri aspetti magari più dediti alla nostra attenzione.
Dopo la fase di accumulo (VOLUME) il nostro intento da allenatori sarà quello di incrementare L’INTENSITA’, attraverso adattamenti al quale il portiere in maniera inconscia utilizzerà schemi che attiveranno solo i muscoli che servono realmente a quel movimento, (coordinazione intermuscolare), senza rigidità ma con movimenti fluidi e coordinati (oltre a ridurre il metabolismo energetico ATP, il dispendio di energia). Da qui in poi si potrà parlare di tecnica, ma ci sarà ancora un ulteriore step che è il più alto livello di coordinazione che si possa raggiungere prerogativa dei più grandi campioni… la MAESTRIA.
*Nel prossimo articolo tratterò più nel dettaglio l’argomento (la forza) spiegano come aumentare i livelli di forza nel portiere, attraverso il transfer forza generica/specifica.
Mr. Lafortezza Francesco
Complimenti Francesco hai già pubblicato qualcosa , se’ è si fammi sapere ok un abbraccio mister