Dopo aver parlato della componente elastica del muscolo nell’articolo “cos’è lo stiffness”, con questo articolo voglio descrivere anche la componente della motricità riflessa o automatica.
La motricità primaria dal punto di vista neurofisiologico è il riflesso. Il neonato dispone di alcuni movimenti innati legati alla sopravvivenza quali la respirazione, il pianto, la suzione, la deglutizione.
L’essere umano è dotato di recettori endogeni ”dall’interno” ed esogeni ”dall’esterno” che captano ogni variazione del ambiente circostante, con i recettori esogeni che inviano continui messaggi all’interno, dove questi messaggi vengono elaborati e rinviati per compiere poi a livello meccanico i dovuti aggiustamenti, tutto questo senza adoperare il controllo della coscienza. Questo per ridurre tempo e forze che potranno essere impiegate per altri scopi.
Oltre ad avere reazioni a stimoli in modo automatizzato, tanti altri possono essere acquisiti con l’esperienza e la continua ripetitività al fine di entrare in un azione consapevole e non meccanica, ma quest’ultimi dovranno essere sempre stimolati per non perdere le abilità acquisite.
Esempio un giovane che impara a scivolare su una tavola da snowboard deve adattarsi alla nuova situazione di equilibrio acquisendo progressivamente quei movimenti riflessi che gli consentono di non cadere o di parare la caduta per non farsi male.
Da questo esempio, il nostro organismo dopo aver provato e riprovato “registra ogni situazione che si sta verificando compensando attraverso impulsi i muscoli agonisti e antagonisti airrigidirsi o rilassarsi la dove necessità. In un primo momento tutti i gesti saranno goffi e meccanici quindi lenti per via dell’uso della ragione. Dopo la continua ripetitività si creeranno automatismi con l’attrezzo rendendolo un corpo unico e non più estraneo acquisendo un abilità consapevole che non richiederà più l’uso della ragione.
IL RIFLESSO MIOTATICO
Il riflesso è un azione che viene preceduta dalla nostra coscienza, quindi involontaria, questo per guadagnare tempo, un esempio il piede che si poggia su di uno spillo, se i recettori che abbiamo sotto la pianta del piede non inviassero il segnale per ritrarre la gamba, ma aspettassero che il cervello adoperi la risposta si andrebbe in contro a danni maggiori.
“quando si avverte il dolore della puntura dell’ago e li che il nostro cervello ha realizzato la situazione di pericolo, troppo tardi ”.
COS’E’ IL RIFLESSO MIOTATICO
Il muscolo scheletrico quando viene sottoposto a eccessivi allungamenti si contrae con una forma ti motricità automatica, il riflesso miotatico “dal greco mio muscolo taticos messo in tensione” è presente nei fusi neuromuscolari.
Organi di Golgi
Oltre ai fusi neuro muscolari ci sono altri recettori (meccanocettori) di afferenza propriocettivi chiamati organi muscolo-tendieni di Golgi che agiscono come misuratori della tensione muscolare, ovvero della forza di contrazione. Sono localizzati nella giunzione tra il muscolo ed il tendine.
Analizzatori propriocettivo o cinestetico
Analizzatori fondamentali per il controllo motorio, da anni vengono accomunati come sinonimo la propriocettività e la cinestesi il primo (da proprio “dall’interno”)ci informa del grado di apertura/chiusura delle articolazione del grado di contrazioni/rilascio muscolare nonché dell’orientamento del nostro corpo nello spazio in situazioni statiche, mentre la seconda deriva da (cines “movimento” e tesi “il senso”) e trasmette le stesse informazionima in forma dinamica.
I recettori della sensibilità cinestetica sono sostanzialmente quattro:
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- I fusi neuro muscolari ( per situazioni di allungamento riflesso miotatico)
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- Gli organi muscolo tendinei del Golgi, ( per situazioni di contrazioni muscolari)
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- I propriocettori vestibolari, ( per situazione di equilibrio)
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- I propriocettori articolari. (propriocettivitiacinestesi).
Le reazioni fin’ora descritte avvengono in risposta alle situazioni in maniere riflessa automatica, fino ad arrivare a reazioni indotte con tempo di latenza maggiore che si aggira intorno 80-120 millisecondi sono quindi piu lente delle precedenti e vengono messe in atto quando alla reazione subentrano altri fattori esterni che stimolano ed inducono la muscolatura in oggetto ad operare una reazione. Dal punto di vista pratico sono quelle che ci consentono di mantenere la presa di un bicchiere che ci scivola dalle manie ciò, avvertito a livello tattile, ci induce a rafforzare la presa. Conosciuta come differenziazione cinestetica che regola le tensioni e la forza in modo volontario in base alle esigenze un esempio calciare un pallone ad un compagno vicino o calciare il pallone ad un compagno posizionato più lontano il giocatore in base alle situazioni adopererà una forza differente.
IN ULTIMO SI AVRA’ LA MOTRICITA’ CONTROLLATA
Fno ad ora si è parlato di una componente parziale del movimento con meccanismi meccanici e riflessi più indotti a livello corticale e nervoso, con la motricità controllata tutti quegli atti motori che oltre ad essere voluti intenzionalmente, richiedono all’uomo un certo grado di attenzione, di ripetitività al fine di renderli coordinati attraverso l’apprendimento motorio meno dispendiosi a livello energetico attraverso i processi energetici e arrivare poi a gli aspetti condizionali per migliorare il proprio livello evolutivo.
Con questo piccolo articolo, su un argomento di cosi grande vastità ho cercato di comprendere e far comprendere i diversi aspetti che compongono la motricità, da dove parte e com’è stimolata, sia essa volontaria o non volontaria, questo per comprendere ai fini dell’allenamento dove deve dirigere il suo obiettivo per stimolare l’organismo a livello di impulsi nervosi per ridurre i tempi di intervento.
In sintesi l’allenamento deve poter sviluppare le componenti:
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- Neurali (SNC e SNP) alto carico basse ripetizioni.
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- Meccanici (COMPONENTE CONTRATTILE DEL MUSCOLO) intensità percepita, tempo totale sotto tensione, ipertrofia.
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- Metabolici (METABOLISMO ENERGETICO PRODUZIONE DI ATP) basso carico elevate ripetizioni.
Mr. Francesco Lafortezza